
Il primo momento significativo per il novizio è sicuramente la cerimonia della vestizione che riguardava principalmente i novizi destinati al sacerdozio, una cerimonia che indicava visivamente un cambio non solo di vestito, ma anche di vita. A quei tempi la cerimonia veniva celebrata tradizionalmente il 25 ottobre, giorno in cui il chierico Bosco aveva ricevuto la veste talare dal can. Cinzano. I candidati al sacerdozio si toglievano la giacca e indossavano il colletto e la veste talare nera, comune a tutti i sacerdoti, mentre i fratelli coadiutori, per i quali don Bosco non aveva previsto alcun abito particolare, ricevevano simbolicamente una medaglia.

25 ottobre 1957: Vestizione per mano di don Tirone. Per partecipare a questo evento molto importante, hanno voluto essere presenti alcuni familiari: i miei genitori, i fratelli maggiori Elvio, Remo, Mario e mio cognato Francesco. Era tradizione che, dopo aver indossato la talare, i parenti completassero l’opera abbottonando i restanti bottoni.


Il mio anno di noviziato era abbastanza numeroso: 88 novizi, di cui 55 chierici e 33 coadiutori. Provenivamo da 8 case di aspirantato (Ivrea, Penango, Bagnolo, S. Tarcisio, Mirabello; i coadiutori da Torino-Rebaudengo, Colle don Bosco, Cumiana). Durante il noviziato questo numero si ridusse di una trentina e alla professione arrivammo mi pare in 55. La vita di noviziato trascorse veloce.

L’altro momento importante per i novizi era l’ammissione alla professione al termine del noviziato. La professione religiosa con i tre voti di povertà, castità e obbedienza veniva fatta normalmente per tre anni e ripetuta dopo il primo triennio. Il 16 agosto 1958 ore 10,36: emetto la prima professione religiosa nelle mani di Don Albino Fedrigotti.
Dopo i 6 anni di professione temporanea i candidati vengono ammessi alla professione definitiva, detta perpetua. Questa avviene dopo un corso di Esercizi Spirituali.

Nel 1964 con la maggioranza dei miei compagni che avevano perseverato, ci ritrovammo ancora a Villa Moglia per la professione perpetua. Altri la rinnovarono nelle case dove si trovavano oppure all’estero. Qualche mese dopo io partivo per Berlino a continuare il mio tirocinio.