Dopo l’operazione di peritonite, proseguii gli studi con i due anni di ginnasio, durante i quali veniva introdotto anche lo studio del greco. L’insegnante principale per la IV ginnasio era don Vettori e per la V don Mauri. Al termine del secondo anno di ginnasio ci presentammo da privatisti all’esame statale e per questo ci spostammo nell’istituto salesiano di Borgomanero in provincia di Novara, che era parificato. Qui l’insegnante, che mi esaminò in inglese, si congratulò con me perché ero stato l’unico a tradurre bene in inglese una preghiera usando le forme antiche. I miei compagni gli dissero che ero appassionato di lingue e che volevo studiare russo. Egli mi suggerì l’acquisto della grammatica russa, che io ordinai subito facendomela spedire a casa dove mi sarei recato appena terminati gli esami ai primi di luglio.
Appena arrivato a casa, mio papà disse che era arrivato un pacchetto per me. Gli dissi che si trattava di una grammatica russa e fu curioso di vederla. Andò in camera a prendere il suo libretto da prigioniero scritto in russo e altri ricordi: egli era stato prigioniero in Russia per tre anni, dal 1915 al 1918 e fu tra i fortunati che poterono ritornare. Allora il Trentino faceva parte dell’impero austriaco e a 18 anni anche mio papà, nato nel 1897, era stato chiamato alle armi e inviato con altri 15.000 trentini sul fronte russo. Ne ritornarono meno di un terzo. Tanti anni dopo, il 23 ottobre 1997, nel giorno in cui mio papà avrebbe compiuto 100 anni, io partivo per la Russia non per la guerra, ma per una missione di pace.
Ritornando alla cronaca e a Penango, al termine del ginnasio feci domanda per essere ammesso al noviziato. Penango era uno dei 5 istituti “missionari” dell’Ispettoria Centrale. Gli altri erano: Ivrea, Bagnolo, Mirabello, Novi Ligure e San Tarcisio; a questi si aggiungevano tre istituti per la formazione dei coadiutori: Colle don Bosco, Cumiana e Torino-Rebaudengo. Una metà dei miei compagni scelsero di partire come missionari all’estero, dove avrebbero anche fatto sul posto il noviziato. Per questo fu anticipata per loro la festosa cerimonia della “vestizione”.

Nella prima foto ritrae la mia classe di quinta ginnasio con i principali insegnanti (al centro il direttore don Igino Muraro). Da sinistra a destra: d. Leo Coppo, D. Ottavio Rosso, D. Severino Gallo e D. Mario Mauri.

La seconda foto nuovamente la stessa classe con i nostri compagni dopo la vestizione, pronti per partire per le missioni e destinati a due o tre al Brasile, Colombia, Ecuador, Cile, USA e Medio Oriente. In prima fila, seduti quello che sarebbe stato il nostro Maestro di noviziato (d. Emilio Sirio), l’ispettore (d. Antonio Toigo) e il nostro direttore don Igino Muraro.