Ho parlato di Tiziana tra le mie amicizie “femminili”, ma prima di parlare della mia destinazione ultima da me scelta, devo parlare ancora di lei. Terminata la mia esperienza parrocchiale a Torrita ed espresso la mia decisione di rientrare in Congregazione, dopo la concessione dell’indulto con cui ero passato nella diocesi di Montepulciano, partii da Torrita e, in attesa di eventi che si profilavano dolorosi, fui ospitato a Roma da Tiziana per alcuni mesi. Lei all’inizio del 2020 era stata ricoverata per circa due mesi all’ospedale per un tumore maligno ai polmoni, per il quale aveva bisogno di cure e di assistenza. Per circa trent’anni avevo goduto della sua devota e disinteressata amicizia e della cura che aveva per me, per la riconoscenza di averle offerto un lavoro presso la biblioteca dell’UPS. Ha trepidato per le mie penose vicende lavorative e per la mia lontananza (Russia, Castelgandolfo, Torrita).
Dopo aver perso papà e in seguito anche mamma, era rimasta sola in un doppio appartamento che divenne un accogliente rifugio, sia per me che per le molte cose che avevo depositato da lei durante i miei diversi spostamenti.
Non mi ero reso conto che la sua salute precipitava e, quando verso la fine di novembre fu ricoverata per controlli al San Giovanni, non tornò più a casa.

Il 7 dicembre 2020 il Signore l’ha chiamata a sè, dopo essere stata anche contagiata dal Covid. Con la sua amica Marina abbiamo provveduto per il funerale e per una degna sepoltura. La tomba viene curata e visitata sovente da Marina e suo marito, e io la ricordo costantemente con riconoscenza per l’affetto, la dedizione e tutte le attenzioni che ha avuto per me.
Consegnata al Signore, ho potuto proseguire il mio cammino nella vita religiosa e recarmi al luogo della mia destinazione: Vigliano Biellese.