Scuola grafica

Mario Gottardello davanti ad una macchina monocolore Heidelberg
Mario Gottardello con i primi collaboratori

Il laboratorio di grafica
La situazione che trovai a Gatčina era molto precaria. La scuola di poligrafia avviata nel 1993, poggiava tutta sui due coadiutori: Mario Gottardello, specializzato stampatore, proveniente dalla Tipografia dell’Osservatore Romano, e Giovanni Grossi, giovane, che seguiva la prestampa con i computer. Nel 1996 quest’ultimo, dopo essersi lasciato invaghire da un’allieva alla quale insegnava italiano, aveva deciso di sposarsela e per un periodo aveva continuato a lavorare da noi. I rapporti con i suoi ex confratelli e ora datori di lavoro, diventavano sempre più difficili e infatti nel febbraio 1997 io ero stato sollecitato a recarmi in Russia per sostituirlo. Purtroppo, con la scoperta della mia malattia dovetti ritardare di molto il mio trasferimento a Gatčina. Quando arrivai io (23 ottobre) lui era già partito da tempo.
Mario Gottardello era molto esasperato perché, dopo la perdita del confratello, a settembre aveva perso anche l’aiuto dello stampatore Misha, licenziatosi dopo un rifiuto dell’azienda di corrispondergli un piccolo aumento. La faccenda a Mario bruciava molto perché lui era rimasto senza sostegno e la decisione sembra fosse stata presa senza il suo diretto coinvolgimento. Aveva puntato tutto su questo giovane uomo e a lui aveva comunicato i segreti della stampa offset. Mario contava molto su Misha che avrebbe dovuto diventare il capo laboratorio di stampa. Per meccanismi di intromissioni autoritarie e di decisioni “prese per sentito dire”, si era tenuto con lui un atteggiamento chiuso e così l’uomo fu perso e con lui anche la speranza. Fu l’inizio della disgregazione. Alla fine di novembre (io ero arrivato da circa un mese), annuncia il proprio licenziamento anche Oleg, altro giovane uomo che aveva preso il posto di Giovanni nella prestampa e insegnava a tutti e tre i corsi. Ai primi di dicembre, c’era da provvedere d’urgenza alla sostituzione dell’insegnante per tre corsi. Per il primo corso fu pregato di improvvisarsi insegnante il confratello polacco Tomasz, che possedeva un computer! Per il secondo corso fu interessato un ex allievo dell’anno precedente di nome Aleksander, mentre la dipendente da poco assunta, Veronìka, fu pregata di seguire il terzo corso. Anche questa, carattere difficilino e molto determinata, annunciò le sue dimissioni all’inizio di marzo. Fu provvisoriamente sostituita da una studentessa dell’Istituto universitario della Stampa di San Pietroburgo che terminò l’anno scolastico.
Prima del termine dell’anno scolastico il sig. Mario scoprì di avere un tumore per cui fu subito rimpatriato e al sottoscritto toccò guidare la difficile eredità del laboratorio per l’anno successivo.

 

Sezioni del laboratorio di grafica

La scuola di poligrafia era organizzata in due sezioni: la prestampa e la stampa. Ogni anno venivano ammessi una trentina di allievi che potevano accedere a una o all’altra delle specializzazioni.
Nella prestampa gli allievi lavoravano sui computer imparando le nozioni  fondamentali della grafica, addestrandosi con i programmi di impaginazione PageMaker e InDesign. Facevano poi pratica di montaggio delle pellicole, dello sviluppo e della preparazione delle lastre.

Nella sezione di stampa, accedevano relativamente allievi in numero ridotto per le macchine disponibili e venivano esercitati nella stampa con il torchio e le macchine monocolori. La macchina bicolore Heidelberg veniva usata perlopiù per la produzione commerciale.

 

 

 

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