Ritorno alle origini

La mia esperienza in parrocchia

Togliendomi da un’esperienza di attesa e riflessione di due anni a Castelgandolfo, mi fu segnalata la possibilità di entrare in una diocesi.
Il vescovo Stefano mi inviò come vicario parrocchiale a Torrita di Siena in sostegno all’anziano parroco malato don Valentino. Così ho potuto provare la vita di sacerdote diocesano. Nei tre anni trascorsi a Torrita, nella diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, ho conosciuto questo stile di vita, vivendo accanto a tre diversi parroci. E’ stata la mia prima esperienza di vita pastorale diretta. Ho intravvisto le grandi possibilità che ha un parroco a cui viene affidato il governo e l’animazione di una comunità cristiana dal punto di vista spirituale, pastorale, amministrativo, liturgico e sacramentale. Ho potuto notare la complessità delle situazioni da gestire in una parrocchia  dislocata su un territorio suddiviso in diverse contrade e frazioni con proprie tradizioni e con la molteplicità della presenza di diverse chiese e cappelle. La responsabilità del parroco è molto grande, ma egli può condividerla avvalendosi dell’aiuto e sostegno di tanti collaboratori, di associazioni e gruppi. Ci sono tante risorse da valorizzare tra giovani, adulti e anche anziani.
Non intendo dare suggerimenti perchè non ho alcuna esperienza nel campo.
Il mio contributo alla parrocchia in questi anni è stato abbastanza modesto: attingendo alla mia esperienza personale ho puntato sulla comunicazione, rivitalizzando un notiziario in uso tanti anni prima e prevedendo la diffusione con i mezzi moderni della elettronica, che mi auguro vengano implementati.

Uno sguardo indietro e uno avanti

Chiesa di san Cassiano, Biella

La situazione vissuta nella vita solitaria della parrocchia, mi ha fatto ricordare la vita comunitaria sperimentata in diverse realtà del passato e mi ha fatto riflettere sul mio futuro, piuttosto confuso e incerto.  Ho così proposto al vescovo di interrompere l’indulto che, secondo il diritto canonico avrei potuto godere ancora per altri tre anni, e chiesi di rientrare in Congregazione, chiedendo ai miei superiori di accettarmi in una comunità. Avrei preferito restare nell’Italia centrale e chiesi di essere inserito a Roma o nei dintorni. Purtroppo non mi hanno accettato e ho dovuto ritornare alla mia ispettoria di origine in Piemonte.
Mi hanno destinato alla comunità salesiana di Vigliano Biellese con il compito di aiuto pastorale nella parrocchia di san Cassiano alla periferia di Biella.

Qui sono giunto il 18 gennaio dopo aver assistito negli ultimi giorni la mia collaboratrice e amica Tiziana e sistemato la sua tomba. Mi sto ancora orientando e poco alla volta ricevo richieste di aiuto in varie parrocchie. Spero di poter rendermi utile per gli anni che il Signore vorrà concedermi, in attesa di poter entrare nella Vita eterna. Amen.

 

 

 

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