Relazioni internazionali

Le relazioni internazionali

Come ho accennato sopra, molte volte ho usufruito della mia conoscenza di lingue per fare il traduttore di libri, ma anche nella traduzione di lettere e nella corrispondenza estera. Ogni anno la LDC partecipava come espositore alla fiera internazionale del libro a Francoforte (Buchmesse). Là ci accoglieva con molta ospitalità e gioia il nostro amico ed ex salesiano don Silvio Baitieri che ci trattava con gentilezza di mamma non lasciandoci mancare nulla. Io ci andai almeno una ventina di volte, perché incominciai da quando fui alla LDC per la prima volta, nel 1966. Data la timidezza e la non conoscenza di lingue del direttore editoriale, prendevo io il contatto con diverse editrici, riuscendo poi a combinare delle edizioni di traduzione.

Ogni due anni i tecnici del laboratorio andavano a vedere un’altra fiera importante per il loro settore: la Fotokina, fiera mondiale della foto-cine-ottica che veniva organizzata a Colonia. Qui inizialmente ci ospitava la casa ispettoriale e in seguito la comunità salesiana italiana. In queste fiere si facevano tante conoscenze che si rinnovavano poi ogni volta e talvolta avevano anche sbocchi nella corrispondenza. Personalmente insistevo perché la corrispondenza estera venisse fatta in lingua per facilitare il cliente e soprattutto con stile familiare e non freddamente commerciale.

Una relazione la voglio raccontare. Il rappresentante di macchine di sviluppo fotografico, con quale dovevamo avere rapporti continui, aveva una moglie carina, di origine cecoslovacca, ma atea. Quando parlava con me, voleva sempre farmi domande sulla religione. Una volta i due coniugi vennero a Leumann e mi invitarono a pranzo in un ristorante perché volevano rivolgermi molte domande appunto su argomenti religiosi e di educazione dei figli. Lui era protestante, ma era anche interessato alla educazione dei loro figli.

Passato a Roma, e iniziato il lavoro di automazione della biblioteca con Aleph, ebbi molti altri rapporti internazionali. Ogni anno gli utenti di Aleph si trovavano in una nazione per discutere dei propri problemi, sviluppo del programma, esigenze di modifiche ecc. Fui così a Ginevra, a Copenaghen, a Praga, Budapest, Madrid e ovviamente un paio di volte in Israele a Tel Aviv. Tra i vari utenti di Aleph si era formata una certa familiarità e confidenza. Avevo così vari amici e conoscenti nei vari paesi.

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