Filosofia – Foglizzo

Lo studio della filosofia

Foglizzo nel Canavese, si trova esattamente a metà strada tra Torino e Ivrea, al km 20. In quegli anni veniva costruita l’autostrada per Aosta che passava appunto accanto a Foglizzo. Il paese, taccagno, per non perdere dei campi, non volle avere il casello di accesso all’autostrada e perse così di importanza. Il paese era prevalentemente agricolo e la parrocchia era retta da due fratelli sacerdoti della diocesi di Ivrea che non avevano molta simpatia per i salesiani. L’istituto che aveva avuto alterne vicende negli anni passati, a quell’epoca ospitava i chierici delle tre ispettorie piemontesi (Centrale, Subalpina e Novarese) che compivano gli studi filosofici frequentando il liceo o le magistrali.

Lo studentato filosofico di Foglizzo

Il primo anno ci fecero fare a tutti il liceo, dopo il quale, secondo criteri previsti dai superiori, senza essere noi minimamente interpellati, ci divisero tra liceo e magistrali. A me toccò fare le magistrali, anche se avrei preferito fare il liceo per lo studio del greco. Mi piacevano sempre le lingue. Nel primo anno, tramite don Anton Vodé riuscii a procurarmi un vocabolario russo, fatto arrivare da Roma. Purtroppo mi fu subito confiscato con la motivazione che si doveva studiare. Me lo avrebbero riconsegnato a fine anno dopo gli esami! Le materie di studio differivano un po’, ma molte lezioni erano comuni alle due sezioni: noi delle magistrali avevamo più materie pratiche: sociologia, psicologia, didattica, storia della pedagogia, ma anche disegno e per la storia dell’arte avevamo un testo più ridotto.

Anche gli anni di Foglizzo furono anni di studio intenso. Non capivo molto la filosofia: preferivo le materie pratiche e scientifiche. Dopo il primo anno, ormai era diventata quasi una tradizione, la maggioranza di noi doveva farsi prescrivere gli occhiali. Il fatto era dovuto alla cattiva illuminazione dello studio e all’uso della carta patinata che allora si usava per i libri di testo. In questo istituto passai quattro anni (dal 1958 al 1962). Dopo il terzo anno ci presentavamo come privatisti a dare gli esami statali di liceo o di magistrali. Assieme ai compagni delle magistrali ci recammo in un istituto a Torino per dare questi esami. In quegli anni venne aggiunto appunto un quarto anno, dedicato specificatamente alla filosofia scolastica, studiata in latino, alla pedagogia salesiana in funzione di una preparazione specifica al tirocinio. A frequentare questo quarto anno vennero altri chierici dal Veneto e dalla Lombardia.

Foglizzo: panorama dell’Istituto salesiano

Negli anni di studentato, per regolamento veniva intensificato lo studio del canto gregoriano che noi esercitavamo con una seria preparazione alle funzioni liturgiche domenicali dove cantavamo sia la messa che i vespri con tutte le antifone. Avevamo come maestro di musica don Pietro Bechis, ma tra i chierici c’era anche don Domenico Machetta, diplomato in organo e composizione che lo aiutava. In seguito egli divenne nostro collaboratore e alla LDC pubblicai diversi canti composti da lui.

Nel 1958, in occasione del terremoto di Agadir, divenni donatore di sangue e organizzai tra i miei compagni un piccolo gruppo AVIS. Rimasi donatore di sangue per parecchi anni, anche in Germania durante gli studi di teologia e fino a Roma, dove smisi, dopo che avevano scoperto che avevo una epatite.

Oltre allo studio, di questi anni di Foglizzo ho due ricordi particolari: il mio lavoro con le api e l’interesse per la meteorologia.

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