Il Bollettino Salesiano in russo

Altra realizzazione editoriale notevole di cui vado fiero fu la nascita del Bollettino salesiano in lingua russa che si aggiungeva alle altre 55 edizioni in 25 diverse lingue. Come tipografia stampavamo a Gatčina il notiziario ispettoriale “Vestnik Okruga” con un inserto di foto a colori. Dopo il convegno dei direttori del BS tenuto in Spagna nel 1999, don Dzędziel mi chiese di iniziare a preparare il BS in lingua russa. Mi inviò un bustone con copie di Bollettini in diverse lingue come esempio. Non presi la cosa sul serio e aspettai riflettendo per molto tempo. Avevo fatto un piano di azione che prevedeva prima uno studio di fattibilità e la raccolta di alcuni dati per sapere da dove partire e con quali prospettive proseguire. Desideravo anzitutto sapere la tiratura, a chi sarebbe andato il BS e chi lo avrebbe diffuso. Nonostante le mie reiterate richieste e le ripetute promesse da parte di vari superiori della ispettoria, le risposte si facevano attendere. Infine dietro la insistenza di don Dzędziel, nell’estate del 2003 mi misi d’impegno per concretizzare il progetto. Feci telefonare a tutte le case della Circoscrizione per sapere quante copie ogni casa avrebbe potuto diffondere. Arrivai alla cifra di 500-600 copie alle quali aggiunsi gli indirizzi dei nostri exallievi ed allievi e arrotondando la cifra a 1400 copie, incominciai a pensare ai contenuti, alla periodicità, al formato, alla organizzazione del lavoro, ai costi ecc. Scelsi di “imitare” il BS italiano sia perché avevo in casa alcune annate, sia perchè era quello che mi ispirava di più. Sono partito con un articolo con documentazione fotografica sulla Siberia.
Il Rettor Maggiore don Chavez mi ha incoraggiato e mi ha aiutato anche dal punto di vista economico. Anche il direttore del BS italiano, don Giancarlo Manieri mi ha fatto i complimenti per questa realizzazione.
La mia collaboratrice Nastia, ex-allieva, seguendo le mie indicazioni, preparò la impaginazione e per il gennaio 2004 uscì il primo numero di 24 pagine. Nei numeri seguenti si sistemarono le varie rubriche e poco alla volta si avviò un metodo di lavoro meglio organizzato: programmazione annuale, scelta degli argomenti, selezione degli articoli da tradurre, scelta delle notizie, delle fotografie, redazione, correzione, ecc. Non essendo una rivista di attualità tendevo a informare sull’attività salesiana nel mondo e soprattutto sulla diffusione e il successo del sistema educativo di don Bosco.
Dopo alcuni anni cambiai intestazione, mettendo come titolo principale “Don Bosco” (Дон Боско) e lasciando “Bollettino salesiano” (Салезианский Бюллетень) come sottotitolo.
Organizzazione della diffusione e spedizione. Invio di annunci mail dell’evento e raccolta degli indirizzi. Oltre le case e le parrocchie salesiane, mi rivolsi alle diocesi russe e rispettive organizzazioni, registrando vescovi, sacerdoti, religiosi. Una copia andava anche al Patriarcato di Mosca.
Poco alla volta tutto diventa routine e il BS passa dalla modesta tiratura iniziale alle oltre 4500 copie per l’ultimo numero di ottobre 2008.
Negli ultimi anni, spedendo il BS agli exallievi aggiungevo un foglio di 4 pagine indirizzato appositamente a loro per tenere contatto con il CSDB.

A questo punto, avendo io annunciato il mio ritiro, do’ le consegne a Ekaterina, con tanti auguri di buona continuazione. Questa ex FMA, segnalatami dall’ispettore come indicata per continuare il BS, venne a Gatčina da Mosca ad incontrarmi due volte. Poi a settembre l’ispettore all’improvviso segnalò come continuatore della mia opera di editore e degli altri impegni nella comunicazione sociale, Pjotr Bicak, un salesiano slovacco, al quale però aveva assegnato anche l’incarico di economo ispettoriale. Fu praticamente un fallimento. Dopo i 20 numeri preparati da me, uscirono ancora solo due numeri nei due anni seguenti, e così anche questo Bollettino salesiano in lingua russa terminò la sua esistenza.
Corrispondenza con i lettori

Una delle rubriche che mi erano state raccomandate anche dal direttore del Bollettino Salesiano italiano erano le lettere al Direttore. Mi resi conto della utilità di questa rubrica anche perchè ebbe un fortunato e interessante sviluppo che continua ancora oggi. Ricevetti una e poi altre lettere da una città a me sconosciuta: Solikamsk. Approfondendo la cosa venni a sapere che la provenienza era un carcere speciale di “condannati a vita”. Del mio amico Vladislav posseggo una trentina di lettere che ora sto traducendo in italiano perchè mi danno una testimonianza unica di un giovane che, dopo la condanna a morte (sospesa per la moratoria di Elzyn), ha ricevuto il battesimo ed è diventato un fedele e appassionato credente in Cristo. Le sue lettere mi colpiscono per la sua fede e per lo spirito di coraggio e forza con cui vive questa situazione di grande disagio accettando la “morte lenta” ad espiazione della sua colpa (un omicidio commesso all’età di 20 anni).
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