Un lavoro continuo erano le registrazioni dei commenti alle serie di diapositive che io iniziai a pubblicare in cassette. Una iniziativa innovativa fu l’aver avviato nel 1974-75 la pubblicazione delle cassette sincronizzate per la proiezione automatizzata delle filmine e diapositive. Fino allora si doveva usare il telecomando e si era obbligati (al buio) a seguire il testo illuminandolo con una pila. Alle fiere della Fotokina e della Didacta e da riviste specializzate mi ero documentato bene sui dati tecnici occorrenti per inviare l’impulso al proiettore per il cambio della diapositiva. Avevo analizzato tutti i tipi di proiettori esistenti sul mercato e rivolto la mia domanda sui dati tecnici specifici. Un impulso troppo lungo in alcuni proiettori provocava un passo indietro, quindi la durata e l’intensità dell’impulso (MHz) doveva essere ben calibrata. Avevo scoperto da una ditta inglese un apparecchio per l’emissione degli impulsi per i quali veniva utilizzata la quarta traccia del nastro a cassette largo 3,81 mm. Le cassette stereo utilizzavano la prima e la terza traccia per riprodurre il suono in andata, mentre nel ritorno (lato B) queste tracce corrispondevano alla seconda e quarta. La conclusione era che gli impulsi messi sulla quarta traccia obbligavano ad usare le cassette solamente in un senso. Feci fatica a convincere i miei confratelli ad adottare questo sistema: un solo commento per cassetta. Ritengo di essere stato uno dei primi (se non il primo in assoluto) in Italia a fare questo passo in modo professionale. Anche le edizioni Paoline vennero da me per avere indicazioni e consigli.
Un episodio riguardante questo tipo di produzione mi fece inorgoglire. La ditta Silma-Bosch che produceva proiettori per Super8 aveva presentato un anno alla Fotokina con grande dispendio di spazio e pubblicità una novità assoluta: un proiettore per diapositive che aveva il lettore di cassette incorporato. Chiesi di poter parlare con gli ingegneri che lo avevano progettato e mi informai sui dati tecnici. Feci loro conoscere gli standard che avevo scoperto, presentando la relativa documentazione che non corrispondeva a quella da loro adottata. Ammettendo il loro errore furono costretti a ritirare tutti i loro proiettori che non funzionavano con le nostre cassette. La LDC era tra i maggiori produttori di diapositive e di cassette di sonorizzazione.
Tutta la produzione delle cassette, sia musicali che audio di solo parlato fu condotta interamente da me. Tra le audiocassette ricordo le serie di conversazioni di Padre Gasparino su “Il cammino della preghiera”, Il Padre nostro, La Messa, ecc. che ebbero un grande successo. Collaboravo con Radio Incontri di Torino-Rebaudengo e visto le continue richieste di duplicazione di cassette, convinsi la Radio a concederci l’edizione commerciale di queste conversazioni, sia del testo che delle audiocassette. Ricordo la fatica di “ripulire” i nastri per eliminare rumori indesiderati e per regolare le pause, talvolta troppo lunghe o anche inesistenti tra frase e frase. In conversazioni di 10-15 minuti arrivavo a fare sul nastro anche trecento tagli. Mi costava molta attenzione e pazienza, ma sapevo che facevo un servizio al destinatario rendendogli piacevole l’ascolto.