Ordinazione sacerdotale

5 agosto 1973: Ordinazione sacerdotale a Faedo (Trento)

Accoglienza al mio paese

“Chi confida nel Signore,
l’Amore lo circonda ” 

Erano ormai passati quasi quattro anni da quando avevo preso la decisione di fermarmi per qualche anno a maturare e a riflettere sulla mia vocazione sacerdotale. Non mi vedevo coadiutore perché avevo sempre pensato al sacerdozio. Ormai da tre anni lavoravo alla LDC dove vivevo con il ruolo di diacono. Fu mio fratello padre Angelo che nella primavera del 1973 mi risvegliò dai miei assillanti impegni di lavoro, chiedendo al mio direttore don Angelo Viganò che decisione avessi intenzione di prendere. Iniziai così a raccogliere i miei pensieri, a fare dei bilanci consultandomi con don Geremia Dalla Nora, che era in quel tempo, direttore al Centro di Spiritualità di Caselette. Feci vari ritiri e finalmente persi la paura della decisione. Se dovevo essere prete, non sarei stato io il sacerdote, ma Cristo in me: io avrei dovuto soltanto essere uno strumento docile. Questo pensiero mi rasserenò e mi fece dichiarare la disponibilità alla ordinazione. Feci la domanda che venne accettata e incominciai a organizzare l’ordinazione che venne fissata per il 5 agosto a Faedo il mio paese natio.

Accoglienza del sindaco e del parroco

La mia famiglia fu oltremodo contenta e tutti si misero a preparare casa, paese, festa ecc. Dal vescovo di Trento ottenni la disponibilità di un vescovo missionario, mons. Battaglierin. Feci un ritiro presso le Carmelitane che mi erano sempre molto vicine con la preghiera e l’affetto. Il giorno immediatamente antecedente mi recai a Trento pernottando dai salesiani. Il giorno dopo vennero a prendermi e arrivai al paese che trovai tutto imbandierato a festa con i tradizionali archi di rami di abete, accolto dalla banda dei ragazzi di Trento e da tutta la popolazione che attendeva sul sagrato della chiesa. Discorso del parroco don Mario Tait, del sindaco, di rappresentanti della popolazione.

Poi la messa solenne di consacrazione. Ero circondato da molti sacerdoti, miei confratelli di Leumann, diversi padri Venturini della congregazione di mio fratello, preti e frati compaesani, molti parenti, amici e invitati.

Presentazione del candidato al vescovo
Mio papà bacia le mie mani consacrate

La cerimonia la seguii molto raccolto, senza lasciarmi distrarre dai fotografi (due della LDC: Guerrino Pera e Tarcisio Piovesan e il mio amico tedesco Martin Witkowski). Dopo la messa ci fu il commovente bacio delle mani consacrate: primi fra tutti i miei genitori, immortalati da fotografie. Conservo gelosamente tutte le foto, sia su carta che trasformate in diapositive. Queste ultime le ho proiettate 25 anni dopo, nel 1998 quando celebrai in paese questo anniversario. Fu molto bello e interessante per tutti i presenti, compaesani e parenti, rivedere il volto di tante persone che non c’erano più. I nipotini vedevano i loro genitori da piccoli e tutti si divertirono un sacco a questa rievocazione.

Comunque dopo l’ordinazione e le varie messe, tornai a Leumann e ripresi il lavoro. Cambiarono alcune situazioni e in parrocchia al posto dei chierichetti mi furono affidati gli scout. Alla domenica, quando ero invece libero da impegni scout, facevo il jolly sostituendo nel loro ministero nelle varie parrocchie altri sacerdoti impediti.

 

Prime messe

Ripresa del lavoro

Alcuni giorni dopo l’ordinazione, tornai a Leumann a riprendere il mio lavoro di sempre. Una delle prime messe la celebrai ovviamente nel monastero delle Carmelitane, dove andavo già da anni come diacono per la benedizione eucaristica della domenica. Le monache mi avevano ospitato alcuni giorni per un ritiro di preparazione: esse mi volevano bene e vollero avermi un giorno per una messa solenne e devota come novello sacerdote.

In una delle domeniche di settembre celebrai anche nella nostra parrocchia e per quell’occasione furono invitati anche alcuni miei parenti, almeno con una rappresentanza di familiari: la mamma, una sorella (Bruna con il marito Angelo e il figlio Flavio), un fratello (Mario con la moglie Annamaria).

Alla solenne celebrazione in chiesa, ero assistito dal direttore della LDC don Angelo Viganò e dal direttore dell’Oratorio. Partecipavano i parrocchiani e gli oratoriani che mi conoscevano da tempo perché facevo servizio come diacono e lavoravo con il gruppo scout. Il direttore dell’Oratorio mi invitò poi a presiedere alla premiazione per le attività estive dell’Oratorio.

A pranzo fui festeggiato dalla comunità e il parroco volle fare un discorsetto di saluto ai miei familiari e di augurio a me. Ovviamente io non trascurai l’occasione per far visitare ai miei parenti il Centro Catechistico e la LDC, e gli ambienti, soprattutto del settore audiovisivi, dove svolgevo il mio lavoro.

Terminati i festeggiamenti ripresi il mio lavoro con rinnovato entusiasmo e impegno. che proseguì ancora per molti anni fino al 1986, quando fui invitato a lavorare a Roma.